<<In molte classi i bambini disegnano sempre, e tutti disegnano con i pennarelli, se uno usa una biro è sgridato. Invece ogni bambino deve poter scegliere lo strumento per fare il segno che gli piace di più, per poter fare poi quello che vorrà. I bambini devono capire che il gesso lascia un segno morbido, la biro lascia un segno duro, che il pastello lascia un segno pastoso, che il pennarello lascia un segno meccanico. Così, collegando le qualità del segno alle qualità del soggetto da rappresentare, possono disegnare un gatto col gesso e le unghie del gatto con la biro. (..) I segni e le linee da sole hanno una grandissima possibilità combinatoria per la materia, per lo spessore, per l’intensità, per la direzione. E ancora per la sovrapposizione e l’intreccio, per la mescolanza dei segni grossi, sottili, scuri, chiari, vaporosi, decisi…>>
I segni, a cura di Coca Frigerio – Giocare con l’arte. Quaderni di comunicazione visiva, collana diretta da Bruno Munari, Zanichelli 1979
Esistono libri illustrati dove l’occhio guarda oltre il digitale muovendosi su altri segni, a partire dai quali le mani possono sperimentare altri materiali, altre forme e altri linguaggi per arrivare a nuove storie.
Les Cerises sono una casa editrice tra Roma, Parigi e Bolzano che ha fatto degli “altri segni” il suo progetto editoriale, invitando non illustratori a confrontarsi con per l’infanzia.
Quali libri nascono da questo gioco con l’arte?
Ne parleremo con gli artisti Ingrid Hora, autrice di Con la testa e con i piedi, e Simone Berti e Alessandro Sarra, autori di Laracamallo. Da Berlino e Roma fino a Milano, dalla scultura alla lettura e al gioco su legno, dal disegno a diversi tipi di pittura.
Da Roma arrivano anche le editrici Cecilia Canziani e Francesca Campli.
Fernanda Lomabardi, arteterapeuta dello Spazio Ars di Legnano e docente a SpazioB**K per il corso Crescere artisti con gli albi illustrati, ci aiuterà a mettere tutti in dialogo tutte queste voci e segni.
