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Libri illeggibili, ovvero non avere paura dei libri particolari

24 Settembre 2020

Non avere paura dei libri particolari, sembra aver detto Bruno Munari con i libri illeggibili, dalla cui sperimentazione sono nati anche i Prelibri e Nella notte buia.

Libri particolari

Bruno Munari, Libro illeggibile MN1, Corraini 2007 (prima ed 1984)

Eppure gli illeggibili, poverini, hanno avuto meno fortuna degli altri due e sono rimasti dei libri difficili, incomprensibili, per pochi illuminati e sensibili, condannati nella bacheca dei collezionisti alla morte senza mercato, anche solo perché spesso non hanno un codice ISBN che li identifica come lasciapassare.
Più o meno ovunque vediamo gli stessi libri con formati regolari, carte che si differenziano per qualche luccichio, immagini e linguaggi simili. Le cose più originali rimangono ciliegine sulla torta, chicche delle librerie specializzate, lontane dall’uso comune. I libri illeggibili non entrano nella culla, non vengono aperti tra i giochi sul tappetone, non arrivano sui banchi di scuola, non li teniamo sul comodino.
Sempre Munari in Da cosa nasce cosa (Laterza 1981), a proposito dei Prelibri, racconta: «La cultura è fatta di sorprese, cioè di quello che prima non si sapeva, e bisogna essere pronti a riceverle e a non rifiutarle per paura che crolli il nostro castello che ci siamo costruiti.
Un giorno, volando sopra il polo nord (stavo volando in Giappone) l’aereo si trovò immerso in una enorme sfera di nebbia grigia chiara e luminosa, come al centro di un’enorme bolla d’aria chiara al centro della sfera. Ad un certo punto l’interno di questa sfera di luce diffusa, si colorò di una luce arancione, era il tramonto. Dopo un po’ di tempo in questa luce apparve un disco bianco, era la luna; il disco bianco sparì e la luce arancione divenne un bel rosa acceso. Era l’alba. In quel momento, questa sorpresa mi fece capire che l’alba e il tramonto sono la stessa cosa vista dai due lati opposti, e che il tramonto e l’alba sono continuamente presenti nel mondo.»

Aurélia Coulaty Atelier Bingo, Il grandioso spettacolo del cielo, Terre di Mezzo 2019

Allora, forse, abbiamo bisogno di più sorprese e di trovarle sparse dappertutto con più coraggio, chissà mai cosa possa succedere nell’incontro con qualcosa di particolare. I libri “illeggibili” sono continuamente presenti nel mondo, sono solo nascosti bene! Hanno tante forme e possono avere tante vite, quante le persone e i contesti in cui entrano in contatto. Chissà mai che, a vederli più spesso, succeda come alla Notte buia o a Piccolo Blu Piccolo Giallo, a cui nessuno ora si azzarda dire di essere troppo strani o difficili, per quanto all’inizio furono rifiutati o incompresi.

Antonio Ladrillo, Dots, Éditions du livre 2020

L’illustratore spagnolo Antonio Ladrillo raccoglie senza mezzi termini la lezione di Munari e pubblica con la casa editrice francese Éditions du livre una triade di libretti che dà la parola a righe, punti, colori e tagli. “Abbiamo ancora bisogno di voi illeggibili!” sembra dirci l’autore.
Ma illeggibile è anche tutto ciò che non è di immediata lettura, “troppo difficile”, “troppo strano”, “incomprensibile” perché sfugge ai nostri codici, per un’altra lingua, immagini insolite, formati e materiali inediti e narrazioni misteriose.

Dots - 12.00€

Una breve descrizione. volendo.

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Cosa che accade spesso quando si prende in mano Con la testa e con i piedi di Les Cerises: un insieme di fogli fustellati, singoli e doppi, in cartoncino leggero tenuti insieme da due “copertine” di legno con maniglia e buchi.

Ingrid Hora, Con la testa e con I piedi, Les Cerises 2019

Per ogni “pagina” sciolta, da un lato, un disegno che suggerisce le possibili attività da fare con il libro e, dall’altro, campi bianchi da riempire o colorati rosso-blu da comporre. Una storia da scrivere da sé in tutte le dimensioni, dove la lettura si traduce in azione nel suo farsi storia con il corpo, in solitudine o insieme ad altri. Si incoraggiano battaglie e pisolini.

Allo stesso modo il cofanetto Upside Down dell’architetto-editore Fanny Millard invita a muoversi nello spazio seguendo sei libretti cartonati a forme grafiche bicolore giallo-blu.

Fanny Millard, Upside Down, Extra Editions 2019

Un libro molto più difficile da capire e spiegare che da usare: se lo metti nelle mani di un bambino prende subito vita nel gioco di percezione, esplorazione, costruzione, composizione, allestimento e trasformazione.

Interroga il corpo nel suo movimento in relazione con gli altri, il Dizionario minimo del gesto sulla danza di Virgilio Sieni per “gente comune”, mettendo a nudo le rigidità quotidiane per “riattivare connessioni che giacevano inesplorate come fiumi in secca”.

Mattia Palma, Arianna Vairo, Dizionario minimo del gesto. Corpo, movimento, comunità nella danza di Virgilio Sieni,
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli 2020

Una pratica per recuperare “un intero mondo lessicale legato al gesto” che potremmo accogliere sul pianeta della lettura.
Parole che prendono corpo
Passo
Abitudine
Attesa
Polpastrelli
Postura
Origini
Toccare
Variazioni
Occhio
Sguardo
Vortice
Camminare
Automatismi
Quadrupede
Raccogliere
Metamorfosi
Risonanza
Marionetta
Ritmo
Peso
Che belle parole, ci guidano e risvegliano di fronte ai libri per favorire sorprese, senza paura.

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