L’etica dell’arte non solo come attività piacevole ma utile era chiaramente la forza motrice dentro al libro: il suo momento centrale non è tanto l’idea che viene a Guizzino di un grande pesce formato da una miriade di minuscoli pesciolini, ma la decisione proclamata con forza: <<Io sarò l’occhio>>. Chiunque avesse famigliarità con la mia ricerca di una giustificazione sociale nel fare Arte, nel diventare o essere un artista, avrebbe immediatamente afferrato cosa spingeva Guizzino, la mia prima vera incarnazione di un alter ego, a esortare i suoi piccoli amici terrorizzati a nuotare tutti insieme, come un unico grande pesce. <<Ciascuno al suo posto>>, dice Guizzino, improvvisamente consapevole delle implicazioni etiche del proprio posto nella folla. Aveva colto l’immagine del grande pesce con la propria mente. Era quello il dono che aveva ricevuto: il dono di vedere.
Leo Lionni, Tra i miei mondi. Una autobiografia, Donzelli 2014, p 254