Manifesto della cura

The care collective

Per una politica dell’interdipendenza
Alegre 2021

Sold out! Non disperarti, puoi prenotarlo!

Unisciti alla lista d'attesa per ricevere un'email se questo libro sarà nuovamente disponibile.

9788832067491
brossura
italiano
nuovo

Spedizioni a Milano città, con pony a 3€
Spedizioni in Italia, in tutta Italia con corriere a 6€ o 7.50€, in base al peso
Spedizione gratuita, sopra i 120€ di acquisto, alla spedizione pensiamo noi!
Spedizioni internazionali, con corriere, in base al paese del destinatario e al peso dell’ordine.
Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata.

Se realizzi acquisti sul sito hai diritto di recesso entro 14 giorni dal momento della consegna della merce.
Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata.

La pandemia ha svelato la centralità sociale dei lavori di cura: badanti, infermiere, lavoratrici domestiche, fattorini, rider e addetti alle pulizie hanno dominato per giorni la scena pubblica. Ma anche se di cura oggi si parla tanto, l’incuria continua a regnare sovrana. Il sistema neoliberista l’ha infatti ridotta a questione individuale, da comprare sul mercato, con una progressiva privatizzazione dei servizi sanitari, sociali e alla persona che privilegia i profitti sulle vite di tutte e tutti noi. Ma se i ricchi possono delegare i propri bisogni quotidiani a soggetti oppressi (donne e migranti) come possiamo dare vita a sistemi in cui l’interdipendenza degli uni dagli altri sia finalmente riconosciuta, in forme solidali e paritarie? Il collettivo inglese Care Collective risponde a questa domanda individuando quattro cardini fondamentali per dare vita a comunità di cura: il mutuo soccorso, lo spazio pubblico, la condivisione di risorse e la democrazia di prossimità. Facendo tesoro delle buone pratiche dei movimenti femministi e ambientalisti propone una cura reciproca, non paternalista né assistenzialista: una «cura promiscua», che non discrimina nessuno ed è fuori dalle logiche di mercato. L’obiettivo è arrivare a un vero e proprio «stato di cura» che non solo crea infrastrutture di welfare «dalla culla alla tomba» ma genera una nuova idea di democrazia orientata ai bisogni collettivi. Dimostrando che la cura è il concetto e la pratica più radicale che abbiamo oggi a disposizione.