Scritti autobiografici
Ponte alle Grazie 2020
«Molti colori brillanti; molti suoni distinti; alcuni esseri umani, caricature, risate; diversi violenti momenti di essere, la scena che disegnavano sempre circondata da un alone: e il tutto racchiuso da uno spazio immenso – ecco come potrei rendere visivamente l’infanzia. Come io la vedo; come vedo me stessa bambina, intenta ai miei viaggi, in quello spazio di tempo che durò dal 1882 al 1895. A un grande salone, potrei paragonarla, con finestre che filtrano strane luci; e sussurri e spazi di profondo silenzio, Ma nel quadro bisogna introdurre , inoltre, il senso del movimento e del mutamento. Nulla rimaneva stabile a lungo.»