![Palaeontographica1](https://www.spaziobk.com/bk-uploads/2021/01/Palaeontographica1-scaled-710x710.jpg)
![Palaeontographica2](https://www.spaziobk.com/bk-uploads/2021/01/Palaeontographica2-scaled-710x710.jpg)
![Palaeontographica3](https://www.spaziobk.com/bk-uploads/2021/01/Palaeontographica3-scaled-710x710.jpg)
![Palaeontographica4](https://www.spaziobk.com/bk-uploads/2021/01/Palaeontographica4-scaled-710x710.jpg)
Palæontographica – ovvero ‘il disegno della vita antica’ – è il titolo dato ad un certo tipo di monografie scientifiche pubblicate a partire dalla metà del diciannovesimo secolo, in cui la materia fossile è descritta nella sua forma e consistenza concreta, e rappresentata con un ampio e accuratissimo apparato grafico. Nel corso di più di un secolo e mezzo, si è formato un repertorio sterminato fatto di migliaia e migliaia di immagini d’ossa, di gusci e di impronte fossili, una sorta di grande e sparso museo di carta a suo modo altrettanto impressionante delle collezioni originali. In questo libro l’autore ha messo assieme una raccolta esemplare fatta per lo più di disegni pubblicati nell’Ottocento e poi mai più ristampati, con l’intento di comprendere le ragioni del loro speciale potere di stupefazione e fascinazione, mantenuto e quasi accresciuto dopo avere ormai perduto il valore primario di documentazione scientifica. Trattenendosi nelle stanze di questa particolare galleria si è portati, un poco alla volta, a sospendere il giudizio strettamente scientifico, e quindi a scoprire una strana analogia tra quelle impronte fossili e i disegni che le riproducono, perché impronte e disegni sembrano fatti di una medesima materia oscura, di qualcosa di denso e indefinito che si mantiene in gran parte invisibile e incomprensibile.