Nel parco parigino di Buttes-Chaumont c’è una grande voliera. Dentro c’è una cornacchia. È sola, ma non è un caso. La voliera è una trappola e la cornacchia è un’esca, messa lì per attirare i suoi simili che infestano i viali alberati della città. Un’altra cornacchia studia la trappola da lontano e osserva tutto quello che capita intorno a lei. Nel tempo, il suo sguardo ha imparato a riconoscere la guardia che si prende cura della trappola, i lineamenti di una bambina che al mattino passa da Buttes-Chaumont per andare a scuola e quelli di un gruppo di ragazzi che fa jogging nel parco. C’è una cosa che però la cornacchia non sa: la polizia sospetta che quei ragazzi siano coinvolti in attività terroristiche. Anni dopo aver fissato nella sua memoria queste persone, la cornacchia si ritrova a volare nel cielo di Parigi in un giorno sanguinoso: quello dell’attentato alla sede di «Charlie Hebdo», un avvenimento in cui i ragazzi, la guardia e la bambina giocheranno un ruolo determinante. Dal set degli “Uccelli” di Alfred Hitchcock all’attacco alle Torri Gemelle, Giacomo Nanni tesse una rete in cui i piani temporali si intrecciano, mentre il reale e il possibile si fondono fino a diventare indistinguibili. Nanni torna con un libro coraggioso, che mette a nudo le paure più profonde dell’Occidente: la violenza irrazionale del terrorismo e la strisciante sensazione che la nostra civiltà sia arrivata al capolinea.