«Che cos’è la natura, che cos’è normale? Dobbiamo supporre che la natura dei coloring books richieda di seguire linee e riempire con il colore? La geometria, la scala e la proporzione non dovrebbero essere così selvagge sulla carta come in natura? (…) Disegnare è abbracciare forme anomale e colorare in queste pagine è capire quante possibili forme possono nascere da una pera o una patata. (…) Quando si usa una parola come “normale”, tracciamo una linea e facciamo una distinzione per ciò che è considerato non normale. I bambini inevitabilmente imparano a riconoscere ciò che li circonda. Ma la pluralità di rappresentazioni che potrebbero servire in questo processo sono sempre respinte dalla mentalità dominante che stabilisce ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Perdiamo così il contatto con ciò che è spontaneo, vago e ludico.»