
L’appuntamento rituale con Immagina Festival è alla fine dell’estate, ma, grazie al sostegno del Cepell, le occasioni di incontro si sono moltiplicate durante il corso dell’anno.
Sabato 16 marzo 2024 SpazioB**K ha proposto a una ventina di insegnanti delle superiori, insieme a un paio di appassionati di libri illustrati, il corso “La fantasia è un posto ci piove dentro. Esperienza formativa sull’educazione alla lettura per esplorare, scegliere e condividere libri illustrati con adolescenti e giovani adulti”.
“Ecco, io credo che attingere a questo golfo della molteplicità potenziale sia indispensabile per ogni forma di conoscenza. La mente del poeta e in qualche momento decisivo la mente dello scienziato funzionano secondo un procedimento d’associazioni d’immagini che è il sistema più veloce di collegare e scegliere tra le infinite forme del possibile e dell’impossibile”.
Italo Calvino, tratto da Visibilità in Lezioni americane.
Al centro sempre la nostra “giungla di libri” da attraversare senza ombrello per “attingere alla molteplicità”, “collegare e scegliere tra infinite forme del possibile e dell’impossibile”, mettendo in comune i libri illustrati della libreria di Milano con quelli delle varie edizioni di Immagina, diventati un patrimonio multilingue!
In ogni corso, e in particolare in alcune esperienze più ricche di condivisione, il confine tra chi fa e riceve la formazione è molto sottile.
Negli incontri quello che facciamo è soprattutto dare la possibilità di vivere un’esperienza di educazione alla lettura con i libri illustrati in una dimensione di varietà dell’offerta e di libertà di atteggiamento, così da poter sperimentare sulla propria pelle un processo, costruire un terreno comune per analizzarlo e stimolare nuove strade di lettura e di comunicazione con bambini e ragazzi con più consapevolezza e apertura all’ascolto, con la fiducia che tutti siano capaci di appassionarsi e di leggere il mondo.
A Lucca, nel contesto della Biblioteca Agorà che ci ha ospitato per tre ore, ha “piovuto” moltissimo.
Apre Eugenia: “Potevo fare mille scelte diverse, poi ho scelto A te la scelta, vivere significa scegliere“.
Francesca sceglie Esercizi di ginnastica visiva dove un tema viene rivisitato in tutti i modi possibili per far esplodere la diversità. Dall’altro lato del cerchio, Francesca invece sceglie la Danza cosmica per “tentare di mettere ordine a un universo dominato dal caos e trovare dei percorsi“.
Maurizio non cerca invece spiegazioni “mi ha solo fatto piacere che ci fosse in mezzo alla giungla questo libro, fare qualcosa a volte non porta a niente“.
Mariapia racconta di essersi inizialmente commossa per L’anima smarrita, che aveva trovato proprio di fronte a sé affaticata da troppa vastità, ma appena si è mossa dall’altro lato del tavolo ha scoperto Se questo è un albero che è diventato il suo libro con cui uscire dalla giungla.
Simone si è lasciato trasportare dalle nuvole, bianche e nere, di A chi appartengono le nuvole? che lo hanno spinto verso i suoi ricordi e passioni.
Arianna dalle stesse nuvole ci ha guardato attraverso con A cloud, scegliendo un libro “per farsi muovere dal vento invece di continuare a misurare“.
Alessandra capovolge Papà montagna e legge la storia in un altro senso, cambiando prospettiva.
Elena cerca la bellezza che ritrova, attraverso due strade diverse, nelle parole della poesia di Ode a una cipolla e nelle immagini senza parole.
Poi accade qualcosa, lo spirito dell’incontro si intensifica e gli sguardi si avvicinano.
Elena mostra Legarsi alla montagna e racconta di averlo scelto perché conosceva il progetto di arte relazionale di Maria Lai.
Stefania condivide questo sguardo e si commuove leggendo Noi umani che non conosceva, associando il catalogo di Orecchio Acerbo ad altri tipi di libri.
“Avrei voglia che fossimo tutti umani, tutti uniti“.
Marcella alza Au soleil, ci era entrata solo per la forma e il colore, l’ha letto al contrario perché “spesso legge dalla fine anche i giornali per far emergere ciò che spesso ci si dimentica di guardare perché non si ha mai tempo di arrivare fino alla fine”, e quel cerchio l’ha riportata al centro e le ha dato sicurezza.
Rosanna ha fatto il percorso opposto a Elena: cercare ciò che assolutamente non conosceva ma è stata catturata da un libro dello stesso tema che guarda in modo diverso ai desideri che legano la comunità: Le désir de regarder loin.
Camilla non ha mai smesso di leggere un solo libro, Incantesimi, e si interroga su “cosa sia l’incanto”:
“Cosa riempie lo sguardo per provocare una trasformazione?“.
Tutti uniti, ognuno con il suo incanto, ritorniamo a casa e a scuola a condividere ciò che abbiamo incontrato.
“Il bello è un nascondiglio”.
“Ogni forma di costrizione o di necessità priva l’azione di bellezza, il bello insegna il dimorare disinteressato, nello stato della pura lettura siamo liberati da ogni volere, ossia da tutti i desideri e affanni, quasi fossimo sciolti da noi medesimi, il bello mi libera di me stesso”.
“La salvezza del bello è la salvezza dell’altro“.
Byung Chul Han, La salvezza del bello, Nottetempo