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Vi sono al mondo 7 miliardi di esseri umani

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Corso intensivo sulle rappresentazioni di modelli maschili e femminili negli albi illustrati (seconda edizione!) a cura di Giulia Mirandola 

Sabato 15 e domenica 16 novembre 2014 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Min 9 persone – max 16
120 euro 

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Cristina Sitja Rubio, tratte da “Gli altri”, Topipittori 2014

 

La I edizione aveva come cuore dell’indagine Et pourquoi pas toi? (E perché tu no?), un libro senza parole di Madalena Matoso (Notari, 2011), dal quale l’analisi si apriva a sei argomenti: le famiglie, l’io, le figure di madre e di padre, il corpo dei bambini e delle bambine. Da qui, un’ampia bibliografa composta da narrazioni sia italiane, sia straniere, affidava ai partecipanti il compito non semplice di coltivare l’esercizio della comparazione e di frequentare libri non strettamente tematici.
Si prosegue nella II edizione con argomenti diversi: il rapporto tra singolarità e pluralità; la dimensione biografica e autobiografica; bimbi e adolescenti nati nelle fiabe o cantati dalla poesia; gli altri e gli stessi; il corpo umano; la scelta di chi essere e diventare.

Il desiderio di osservare il fenomeno delle rappresentazioni di ruoli maschili e femminili negli albi illustrati, comincia da un dato di realtà, che spiega il titolo: vi sono al mondo più di 7 miliardi di esseri umani. È plausibile che dentro una cifra di tali proporzioni, convivano persone somiglianti e differenti, ci sia spazio per gli altri e per gli stessi. La possibilità che i medesimi giochino con i rispettivi ruoli almeno tante volte quanti essi sono numericamente, è logico supporlo. Chi siamo, come appariamo e come vorremo essere, corrisponde a numero di probabilità a tanti zeri, almeno 7 miliardi circa. I libri con le figure sanno riflettere questo stato di cose. 
Il nostro studio dei modelli, comincia da questi argomenti e si dà come motore due narrazioni: il volume n. 6 dell’Enciclpedia “I Quindici”, intitolato Io e noi (Fiel Educational Italia S.p.A., 1976); il libro senza parole Bimbi, di Zullo&Albertine (La Joie de Lire, 2014). Attorno a queste letture centrali forirà una ricchissima bibliografa ragionata, che verrà stampata per l’occasione e offerta ai partecipanti come materiale di lavoro.

DESTINATARI
Genitori, educatori, insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, bibliotecari, librai, pediatri.

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Cristina Sitja Rubio, tratte da “Gli altri”, Topipittori 2014 

PROGRAMMA
SABATO
I parte (ore 10.00-11.30)
Vi sono al mondo 7 miliardi di esseri umani
È plausibile che dentro una cifra di tali proporzioni, convivano persone somiglianti e differenti, ci sia spazio per gli altri e per gli stessi. La possibilità che i medesimi giochino con i rispettivi ruoli almeno tante volte quanti essi sono numericamente, è logico supporlo. I libri scelti per questo incontro si fondano sull’esperienza della molteplicità, abituano a sviluppare la facoltà di immaginare la nostra società come un insieme di pluralità e singolarità.
COME:
Affancheremo albi illustrati dedicati ad argomenti diversi, in cui sia possibile riconoscere in modo convincente il concetto di pluralità (esseri umani e cose) e osservare quali fenomeni sono in corso quando è protagonista una moltitudine di esseri umani.
II parte (ore 11.45-13.15)
Biografie d’infanzia
Storie di infanzie vissute in epoche e paesi differenti, nelle quali possiamo rintracciare i segni di culture vicine e distanti. Bambini e bambine della realtà, che fanno, sognano, giocano, sanno, sono, diventano. C’è una collana italiana concepita per dare voce a questo tipo di soggetti: “Gli anni in tasca” e “Gli anni in tasca graphics” (Topipittori), sulla quale ci soffermeremo in modo specifco.
COME:
Analizzeremo albi, fumetti e collane di taglio biografco e autobiografco. Cercheremo di apprezzare cosa distinguere un ritratto o un autoritratto stereotipato da un ritratto o autoritratto originale.
III parte (15.00-18.00)
Nati nelle fiabe e nella poesia
Bimbi e giovani nati nelle fiabe, ad esse ricondotti ogni volta che di loro si parla o ci si ricorda. I loro nomi echeggiano scenari indelebili nei nostri immaginari. Passeremo in rassegna fiabe di tutto il mondo, non solo occidentali, da Cappuccetto Rosso a Shahrazad. Al repertorio fabesco affanchiamo la poesia, per ritrovarci in compagnia di infanzie eccezionali e comuni.
COME:
Adopereremo alcuni esempi classici di bambine da fiaba per ragionare su cosa di loro sopravvive e cosa è andato perduto nelle rivisitazioni cui spesso le sottopone l’editoria contemporanea. Concluderemo questa giornata con un esercizio: scrivere in dieci frasi chi è una bambina da fiaba.

DOMENICA
I parte (10.00-13.00)
Gli altri, gli stessi
Ambienti, consuetudini, situazioni climatiche, circostanze transitorie, contribuiscono circoscrivere chi sono gli altri e chi sono gli stessi. Gli albi che analizziamo abituano a muoversi tra i due concetti in modo elastico. La verifca di alterità e identità è un argomento che apporta infinite sollecitazioni e variazioni. Esse toccano i bimbi, gli adulti, le rispettive cose.
COME:
Dopo avere confrontato tra loro albi diversi, sottoporremo noi stessi a un gioco di lettura dell’immagine basato sull’azione di guardarsi in uno specchio e di rapportarsi a questa immagine di sé come se stessimo leggendo per la prima volta una mappa.
II parte (15.00-16.30)
Io, dentro e fuori, dalla pelle al cuore
I tedeschi dicono “Ich”, i francesi “Moi”, gli inglesi “Me”. In russo si dice “Ia”, in spagnolo “Yo”, in italiano “Io”. È una parola enorme, io. Sono numerose le narrazioni che interpellano l’io per poter indagare il rapporto tra dimensione interiore ed esteriore. Di particolare spessore, in questo ambito, risultano essere gli albi in cui sono protagonisti il volto umano e la corporeità.
Li possiamo leggere stando fedeli al richiamo sottile del linguaggio non verbale oppure a quello della conoscenza scientifca, collegata all’esplorazione dell’anatomia e della fsiologia umana.
COME:
Dalla pelle al cuore: gli albi selezionati per questa sezione adottano questa traiettoria e tentano di esercitare costantemente l’attenzione su due piani: il piano dell’emotività e quello della scientifcità.
III parte (16.45-18.15)
Se potessi scegliere chi essere “E il futuro?”
La sezione conclusiva del corso punta lo sguardo all’orizzonte, alle sue ampiezze possibili e alle sue minacce di restringimento. Lo spazio che separa le domande “Che bambino sono?” e “Che adulto sarò?”, è luogo narrativo per eccellenza: sfera di cristallo, fragile; centro di desideri, paure, metamorfosi, sogni, giochi ripidi tra perdita e acquisizione, limite e infnito.
Gli albi su cui lavoriamo appartengono a questa famiglia di utopie.
COME:
Essere/desiderare di essere/divenire: attorno a questi tre verbi riuniremo una serie di albi, per compiere un esercizio critico: distinguere tra albi in cui la tensione verso il futuro è promessa di compimento delle proprie aspirazioni; albi in cui la tensione verso il futuro non ha modo di
essere incanalata in nessuna direzione.

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Giulia Mirandola opera dal 2004 in ambito editoriale. Ha lavorato per Ubulibri, Zanichelli, Hamelin Associazione Culturale. Collabora con Goethe Institut Roma, Mart, MuSe, OliverLab, Spazio B**K, Santarcangelo Festival, Freie Universität Bozen, BIM Microfestival di Cultura Infantile. Dal 2007 cura Il Catalogone di Topipittori. È autrice con Hamelin Associazione Culturale di Ad occhi aperti. Leggere gli albi illustrati (Donzelli 2012). Offre servizi di formazione sugli albi illustrati a biblioteche, associazioni, enti pubblici e privati, festival. Nel 2010 attiva “Leggere le fgure” e “Ku-ku!”, giornate di formazione dedicate a genitori, educatori, insegnanti e neonati. Si appassiona alla geografa e dal 2012 dà inizio in Trentino a “Miracittà” , “La mia valle”, “Montagna disegnata”, “Rock”, “Stripsodiana”, “Il Re del bosco”, progetti sperimentali di educazione alle immagini rivolti alle scuole e agli adulti, dedicati all’osservazione e al racconto dei territori e dei paesaggi.