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Libri illustrati e ceramica

26 Febbraio 2024

Libri illustrati e ceramica: la scintilla si è accesa tempo fa con Marta Jorio, amica artista e ceramista di Bologna, con cui ancora teniamo al caldo idee.
Insieme a Elisa Zappa, arteterapista, designer e ceramista compagna di molte “giungle di libri” e co-progettista di “Camera con vista”, abbiamo realizzato nell’autunno del 2023 il primo esperimento di formazione misto alla Casa Laboratorio Montefiore 66 nella campagna di Recanati: “Solo la giungla lo sa. Weekend residenziale di ceramica raku e libri illustrati“. I libri hanno attivato esplorazioni, accompagnato tutti i momenti della giornata e scandito le fasi di lavoro: il gioco di modellazione libera dell’argilla per conoscersi, la sperimentazione degli ossidi metallici e delle cristalline colorate su “pagine” di terracotta, la cottura e le estrazioni dei pezzi raku, immersi nel paesaggio marchigiano.


Il libro è diventato spontaneamente un’oggetto di esplorazione fisica come l’argilla, la terracotta e il paesaggio: diverse decorazioni e forme sono nate dalle illustrazioni e dai segni raccolti nei libri; nei libri si sono cercate immagini “che danno sensazioni corporee” e si sono riprodotti nella materia gesti letti tra le pagine; i pensieri e le interpretazioni “si sono stratificati come pagine”;  i libri sono diventati lenti con cui guardare il mondo e creare associazioni da dentro a fuori e viceversa.
“Lavorare per connessioni è lavorare per la felicità perché non ci lascia mai soli” ha commentato Elisa.

 

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Ma c’è qualcosa di ancora più profondo.

“I libri erano sempre presenti, continuare a ritrovarli è stato come sentirli compagni di viaggio, le idee venivano con grande facilità”

racconta Mirca alla fine del corso, a cui si associa Paola

“Potentissimo il libro non inscatolato! Non relegato a un ambiente, ma che circola, non circoscritto alla razionalità. I libri erano naturalmente esposti e ho avuto accesso con naturalezza. Terra, acqua, fuoco, ho ritrovato tutti gli elementi in questo percorso, I cinque sensi era stato un libro profetico”.


Prosegue Laura

“Il raku è un rito, al servizio della cerimonia del té:  ieri abbiamo vissuto un rito, tanto che abbiamo sentito la necessità di applaudire al momento dell’estrazione dei pezzi dal forno. É stato liberatorio perché aspettavamo una nascita senza controllo, era l’applauso alla materia che si fa da sola. I libri e le ceramiche sono strumenti di narrazione intima e collettiva”

ed Elisa

“come le ciotole del té circolano per essere offerte, i libri prendono il volo tra una persona e l’altra”.

Chiude Laura

“Con la ceramica e con i libri ho sfidato la mia immaginazione. Ho scelto un libro che non avevo visto e mi ha fatto guardare attraverso e oltre, come con la ceramica che non sapevo dove mi avrebbe portato. (…) Io propongo sempre ciò che piace a me. Continuo a rivendicare la mia libertà ma devo fare uno sforzo per andare oltre. Avere a disposizione tanti libri mi aiuta ad andare oltre”.

C’è un legame primordiale tra libri illustrati e ceramiche come oggetti d’uso quotidiano, una dimensione ancora da indagare che intreccia esplorare, leggere, guardare, toccare, da cui prendono il volo immaginare, domandare, curare, creare e condividere.

 

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La nostra ricerca è proseguita a febbraio 2024 con il corso Non a caso. Le cose che siamo con Melania Longo e Schiene Pelose al Museo della Ceramica di Savona dove si è radunata una comunità di figure educative alla ricerca di nuove suggestioni e di tempo per sé.

A tavola con Rochester Square abbiamo messo i libri illustrati per aprire nuovi sentieri e visioni, avvicinandoli e mischiandoli alle ceramiche in mostra e agli oggetti raccolti da Schiene Pelose lungo le sponde del Lario, a partire dai quali abbiamo compiuto nuove esplorazioni del museo e indagato la relazione tra le cose e il suo pubblico, esattamente come quella tra libri e lettori.

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Ma c’è qualcosa di ancora più profondo.
In questo movimento in tutte le direzioni e con tutti i sensi di leggere, guardare, raccogliere, rileggere, riguardare, riraccogliere, ricordare, sognare, inventare, la sfida è “portare fuori in modi non tradizionali” e “far partecipare la bellezza”, ma anche farsi carico delle fatiche lasciate sempre più spesso a carico dei singoli, come raccontano le voci in cerchio alla fine del corso, tra sorrisi e qualche lacrima.
Un museo che accoglie il fuori e lo porta dentro e che porta fuori e condivide.

Un museo dove “la conoscenza non si pretende neutrale, ma attraversata dal suo contesto, esplicitando il proprio punto di vista e volendo incidere sullo stato di cose” come racconta il Museo Situado del Reina Sofia, nella voce dell’ex direttore Manuel Borja-Villel.

“É molto importante creare uno spazio che possa diventare un catalizzatore per l’incontro tra persone attraverso lo strumento potente ma semplice di fare cose insieme o di condividere un pasto. Le attività principali di Rochester Square sono incentrate sull’argilla, sul giardino e sul cibo, tutte attività ricreative attraverso le quali impariamo a condividere conoscenze.
Credo che in una città come Londra, dove i bisogni sociali della comunità sono spesso sovrastati dagli interessi finanziari, uno spazio come questo proponga un modello diverso di convivenza e di interazione sociale, basato sulla riconnessione con le materie prime e sullo scambio creativo di conoscenze pratiche.
Da quando ho iniziato a lavorare con l’argilla, ho capito che si tratta di un processo adattabile, inclusivo e non gerarchico. Tanto per cominciare, la usiamo ogni giorno in una delle nostre attività più elementari: sotto forma di stoviglie per mangiare. Dall’educazione dei bambini alla realizzazione di opere d’arte, dalla sperimentazione architettonica all’artigianato terapeutico, l’argilla può essere sia un materiale molto umile che altamente sofisticato. Inoltre, la ceramica, come altri mestieri, è intrinsecamente comunitaria: il progresso tecnico a livello individuale è spesso ottenuto attraverso lo scambio di conoscenze pratiche con altri”.

Francesca Anfossi, A tavola con Rochester Square, catalogo della mostra, Museo della Ceramica di Savona 2023.

Questo racconto è nato grazie a Elena Turetti, con cui sempre il pensiero si schiarisce come una strada al sole.

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