«Poiché il nostro modo di intendere la letteratura è, da qualunque parte lo analizziamo, profondamente mutato, e in alcuni casi disperatamente portato verso il culto del mondo fantastico, tutto questo ci porta a frugare nervosamente tra scaffali che sono estranei e periferici rispetto alla storia della letteratura di De Sanctis. (…) Quando penso a tutta la storia letteraria nel suo insieme non vedo i binari desanctisiani, o in generale storiografici, ma mi vedo piuttosto in una situazione da Mille e una notte in cui continuamente entro ed esco da uno scrittore a un altro, da un libro in un altro, attraverso aditi, porticine, passaggi che si cancellano appena percorsi, in una situazione estremamente fantasiosa e irregolare».