





La foto mi guardava
Katja Petrowskaja
Adelphi 2024
2016-2021
Per sette anni Katja Petrowskaja sceglie una foto ogni tre settimane, la osserva e scrive un breve testo che inanella libri, arte, cinema, nel vivo della storia politica passata e contemporanea.
“Volevo mettere un freno all’inflazione delle immagini, non per il mondo intero ma per me, come se l’osservazione fosse un processo lento, un po’ antiquato”.
La fotografia diventa così oggetto di scrittura perché “osservare è un modo di porsi”. Ma non è un esercizio fine a sé stesso, con la guerra è la scrittura stessa che cerca altre forme: “La guerra nega il senso, la normalità e la varietà, tutto ciò che noi amiamo. La guerra potrebbe giungere a cancellare le nostre parole sussurrate. Vorrei opporre alla guerra queste miniature, questi piccoli frammenti, alla ricerca di una voce”.
La nostra.