Il museo internazionale delle ceramiche di Faenza è stato per anni un laboratorio di sperimentazione creativa con i bambini, sotto l’ala di Bruno Munari. Per una decina di anni uscì una serie di meravigliosi quaderni di lavoro per documentare e condividere le esperienze “Giocare con l’arte” che mettevano al centro della didattica l’esperienza del fare e la scoperta di molteplici tecniche per entrare in relazione con le opere del museo e incoraggiare nei bambini una comunicazione visiva e di sé non uniforme. In mezzo alla documentazione fioriscono anche riflessioni eterogenee sulla didattica e i musei. Tenere in mano uno solo di questi quaderni rappresenta una straordinaria scintilla per interrogarsi su questi temi e non smettere di immaginare tutte le strade di sperimentazione al museo, anche a bassissimo budget. Sogniamo ad occhi aperti tutto il lavoro che potrebbe mettersi in circolo con questo approccio alla didattica e quanta contemporaneità e umanità potrebbero piovere dentro i musei.